Il Decreto Legge 24 aprile 2017 n. 50 (cosiddetta manovra correttiva 2017) ha introdotto un’importante agevolazione fiscale sotto forma di credito d’imposta a favore di imprese di imprese e professionisti per campagne pubblicitarie effettuate su quotidiani, periodici, emittenti televisive e radiofoniche.
Per aver diritto al credito d’imposta è necessario che l’investimento sia superiore almeno dell’1% di quello sui medesimi mezzi di informazione dell’anno precedente. Il beneficio sarà attribuito nel 2018 per le spese effettuate dal 24/6/2017 (ossia dall’entrata in vigore della legge di conversione del DL 50/2017). Per le Micro imprese, PMI e startup innovative il credito è del 90%, per gli altri soggetti del 75%. Tale credito sarà utilizzabile tramite compensazione nel modello F24 previa istanza al Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Premessa
Il beneficio sarà attribuito nel 2018 con riferimento agli investimenti pubblicitari effettuati a partire dal 24/06/2017 (entrata in vigore della legge di conversione del D.L. 50/2017, ossia dal 24.06.2017), sotto forma di Credito d’imposta.
L’agevolazione è concedibile ai soggetti beneficiari solo se il valore degli investimenti effettuati supera dell’1% il valore degli analoghi investimenti sostenuti nell’anno precedente, sugli stessi mezzi di informazione.
Il credito d’imposta è concesso ad istanza di parte diretta al Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri, ed è pari al:
– 75% del valore incrementale degli investimenti effettuati;
– 90%, nel caso di microimprese, piccole e medie imprese e start up innovative.
Il credito d’imposta è utilizzabile in compensazione, e dovrà essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta 2018, da presentare nel 2019.
Che cosa è il Bonus Pubblicità
Una delle novità introdotte dalla manovra correttiva dei conti pubblici, D.L: 50/2017 art. 57-bis riguarda il Bonus pubblicità: a partire dal 2018 imprese e lavoratori potranno beneficiare di un credito di imposta in relazione alle campagne pubblicitarie effettuate su quotidiani, periodici, emittenti televisive e radiofoniche, analogiche e digitali il cui valore superi almeno dell’1% gli analoghi investimenti effettuati sugli stessi mezzi di informazione nell’anno precedente, è attribuito un contributo, sotto forma di credito d’imposta, pari al 75% del valore incrementale degli investimenti effettuati, elevato al 90% nel caso di microimprese, piccole e medie imprese e start up innovative, nel limite massimo complessivo di spesa stabilito annualmente con Dpcm (adottato ai sensi dell’articolo 1, comma 4, legge 198/2016). Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione.
L’incentivo vale anche per gli investimenti pubblicitari effettuati dal 24 giugno 2017 al 31 dicembre 2017.
Il credito d’imposta si attribuisce, nel 2018, relativamente agli investimenti pubblicitari effettuati a far data dall’entrata in vigore della legge di conversione del decreto-legge, cioè dal 24 giugno 2017.
Requisiti soggettivi ed oggettivi
I contribuenti che possono beneficiare del bonus investimenti pubblicitari, sono:
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Lavoratori autonomi, ivi compresi i professionisti;
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Imprese: di qualsiasi natura giuridica.
Il bonus pubblicità 2018 spetta anche ai professionisti ma sembra che per loro possano esserci dei vincoli in più.
Attenzione: la riforma degli ordinamenti professionali (attuata con il Dpr 137/2012) ha previsto che “è ammessa con ogni mezzo la pubblicità informativa avente a oggetto ‘’l’attività delle professioni regolamentate, le specializzazioni, i titoli posseduti attinenti alla professione, la struttura dello studio professionale e i compensi richiesti per le prestazioni” (articolo 4, comma 1).
I vincoli, potrebbero essere:
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Bonus pubblicità solo se la campagna pubblicitaria rispetta le disposizioni del D.P.R. n. 137 del 7 agosto 2012, ovvero, di una pubblicità informativa non ingannevole, equivoca o denigratoria;
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Pubblicità focalizzata su:
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attività della professione;
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specializzazione e titoli posseduti;
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struttura del proprio studio;
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compensi richiesti per le prestazioni professionali.
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I requisiti bonus pubblicità, non sono stati ancora ufficializzati perché manca ancora il decreto attuativo.
Già si sa comunque che per beneficiare del bonus pubblicità 2018 occorre che:
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nell’anno precedente alla domanda del bonus, si siano effettuati investimenti pubblicitari;
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che tali investimenti, nel 2018, siano maggiori di almeno l’1% rispetto al 2017.
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che l’investimento in campagne pubblicitarie avvenga su:
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quotidiani e periodici;
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emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali.
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per gli inserzionisti di micro, piccola o media dimensione e alle start up innovative è riconosciuto un aumento del credito d’imposta al 90%.
Attenzione:per stabilire il momento dell’effettuazione degli investimenti appare ragionevole l’applicazione dell’art. 109, comma 2) lettera b) del TUIR , che stabilisce che le spese di acquisizione dei servizi si considerano sostenute alla data in cui le prestazioni sono ultimate.
Poiché la concessione del credito di imposta è sottoposta ad eventuali adempimenti europei, si ritiene che tale agevolazione sia compatibile con la norma europea degli aiuti di stato in quanto misura agevolativa a carattere generale.
Come calcolare il Bonus Pubblicità 2018
Alle imprese, professionisti e lavoratori autonomi che dal 2018 investono in campagne pubblicitarie è riconosciuto un credito d’imposta se tali investimenti avvengono sulla carta stampa di giornali e periodici e sulle emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali.
Per beneficiare del credito d’imposta, l’investimento deve essere di tipo incrementale, e ciò significa che il suo valore deve superare almeno dell’1% quello relativo agli investimenti effettuati sugli stessi mezzi di informazione nell’anno precedente.
Bonus pubblicità 2018 quanto spetta?
Spetta un credito d’imposta pari a:
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75% del valore incrementale degli investimenti effettuati;
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90% del valore incrementale nel caso in cui gli investimenti siano effettuati da parte di microimprese, PMI e cioè dalle piccole e medie imprese e start up innovative.
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